ENG If you are planning to visit Expo-2015, you have plenty ticket possibilities: you can spend there one entire day, an evening only or you can get a seasonal pass. However, unless you will decide to invest entire weeks of your time for the Expo-2015 discovery, you will have to skip some national participations. There are simply too many pavilions, on-going shows, food events and restaurants... | IT Il padiglione austriaco di Expo-2015 non è solo un bosco alpino con micro-clima annesso. Non è neanche semplicemente un fresco rifugio per i visitatori del surriscaldato Decumano milanese. E non si tratta nemmeno di una realtà isolata benché singolare con più di 60 chili di ossigeno prodotti ogni ora, una quantità sufficiente per far respirare circa 1.800 persone simultaneamente. Il padiglione dell’Austria è, a ben vedere, un format verde riproducibile, sostenibile, scalabile ed esportabile dovunque nel mondo. E tutto quanto senza un impianto di climatizzazione… |
So how to choose among over 150 pavilions? Where to go and what to skip? To answer this question, Cultural Italy would like to share with you what we believe to be the best Expo experience of this year. Definitely one of the most intriguing spots at Expo-2015 is the Austrian Pavilion and its “Breath” experience. | …davvero! Se vuoi avere (e godere di) un bosco alpino ad impatto zero nella tua villa ad Abu Dabhi, rendere fresca e verde una nuova scuola a Lagos oppure riprodurre un’oasi di pini in mezzo a Pechino, dimentica l’utopia e chiedi invece lumi agli ideatori di Breathe.Austria. Il know-how è stato sviluppato sotto la guida di Klaus K. Loenhart, laureato di Harvard, attuale direttore dell’Istituto di Architettura e Paesaggio presso Graz University of Technology, nonché il leader di LANDLAB research platform e partner dello studio d’architettura e di landscape design Terrain. Il suo progetto per Expo dimostra che tutto questo ormai è possibile. |
Rather than designing a classic building, Austria has decided to showcase this time the country’s outdoor nature. Therefore, its pavilion is nothing else but high perimetral fences that veil real wild forest, lush greenery and, what is the most important, fresh and high quality Alpine air. | Breathe.Austria nasce infatti non come un capriccio o una gara con madre-natura, ma come una risposta concreta ai problemi attuali di molte realtà urbane. I discorsi di come l’inquinamento ambientale stia soffocando le grandi metropoli, dall’Asia al Medio Oriente, dall’Africa alle due Americhe, d’altra parte si sprecano. Ma come combattere questa situazione senza precedenti? Dove prendere l’aria fresca, la risorsa primaria e indispensabile per tutti noi? E soprattutto, come farlo ora e non tra 20 anni (o 100 anni, se prendiamo per buoni i proclami del G-7…)? In fondo si sa che senza ossigeno non possiamo resistere nemmeno 5 minuti. Quindi, dimenticatevi dell’esperienza raffrescante e suggestiva che vi coglie quando visitate il padiglione austriaco. Quello che in realtà state vivendo è un nuovo modello di architettura urbana, che è in grado di portare un po’ di aria alpina nelle città offuscate da nuvole grigie prodotte da code infinite di traffico automobilistico e da industrie annesse. |
In other words, the pavilion offers to its guests a very special journey through a cooling microclimate where no classic air conditioning systems is used. Natural water evapotranspiration, vegetation freshness, clouds of dreamlike mist and artificially generated wind are more than enough to keep the atmosphere extremely breezy and fresh. | Breathe.Austria è completamente sostenibile dal punto di vista dei consumi delle risorse. Tutto il fabbisogno energetico del padiglione è infatti soddisfatto da fonti di energia rinnovabili: in primo luogo dalle cellule fotovoltaiche poste sulla copertura del padiglione. Invece di impianti di aria condizionata vi si utilizza poi un processo biologico passivo di evaporazione e fotosintesi della vegetazione. Il bosco austriaco di soli 560 m² misura infatti più di 43 mila m² di superficie fogliare che produce, appunto, la quantità d’ossigeno sufficiente per circa 2 mila persone. Certo, per rammentarci che l’ossigeno esiste ed è un bene prezioso, l’aria presso il padiglione austriaco è resa tangibile grazie all’effetto di leggera nebbia umida e fiabesca prodotta dai ventilatori ed evaporizzatori. Ma tutto questo è, in fondo, solo un trucco scenografico. |
Given the boiling climate of summer Italy, the Austrian pavilion appears as an oasis of well-being and comfort. Yes, even northern Milan can be extremely sunny and hot. So, once at Expo don’t forget to visit this natural escape and healing oxygen retreat that will help you to relax and recharge your batteries during your exhausting yet extremely appealing Expo day!... Cultural Italy USA. Read the original article & see more pictures in my article on | Dunque, la risposta è “piantare” un bosco. Semplice e veloce. Ed è anche energeticamente sostenibile ed esportabile ovunque. Certo fa un certo effetto pensare che non occorra più la fatica e il sudore dell’uomo per cambiare effettivamente il proprio ambiente, dato che basta un container made in Austria da assemblare per fare gran parte del lavoro. Basta avere i soldi per comprarlo, ovvio… Scopri di più nel mio articolo originale su Wired Italia. |
English text and pictures exclusively for Cultural Italy USA by Maria Novozhilova
Italian text exclusively for Wired Italy by Maria Novozhilova
Follow me on twitter at @NovozhilovaM
Follow me on instagram at @MN.Blog
Italian text exclusively for Wired Italy by Maria Novozhilova
Follow me on twitter at @NovozhilovaM
Follow me on instagram at @MN.Blog